Eliminazioni inappropriate

L’eliminazione inappropriata è uno dei problemi comportamentali più frequentemente diagnosticati nel gatto domestico. Con questa definizione si indica il mancato utilizzo della cassetta igienica da parte del gatto con conseguente eliminazione di feci ma più spesso urine in altri luoghi.

Una delle principali ragioni per cui si pensa che il gatto sia un animale indipendente e di facile gestione è data dal fatto che il gatto generalmente sporca sempre nella cassetta igienica. Ma in realtà può capitare, più spesso di quello che si pensa, che il micio sporchi fuori dalla cassetta per diversi motivi, che possono essere correlati a esigenze di marcatura, a un problema di salute oppure a un disturbo comportamentale.

Esclusa l’ipotesi che si possa trattare di un problema di salute o di marcature effettuate per richiamare partner e manifestare la propria presenza nel territorio, il problema può essere risolto individuando la reale causa che porta a questo comportamento. Ad essere onesti non è sempre un lavoro facile, bisogna andare per esclusione e seguire molte piste diverse prima di poter capire quale sia la reale causa, e molte volte sarà necessario rivolgersi ad un esperto del comportamento felino, ma è vostro dovere risolvere il problema e garantire al micio una vita tranquilla e serena.

Marcature urinarie

Il comportamento di marcatura è riconoscibile dai seguenti atteggiamenti: il gatto si avvicina al luogo da marcare (generalmente finestre, porte, superfici e oggetti verticali), annusa con attenzione, si gira portando il posteriore in direzione del luogo di marcatura, rimanendo in stazione alza la coda e, facendola vibrare, emette lo spruzzo di urina.

In questo caso la motivazione è quella di “marcare” il territorio, richiamare il partner per la riproduzione o lasciare messaggi chiari all’interno dell’ambiente per manifestare la propria presenza. Il comportamento della marcatura generalmente si riduce all’atto della sterilizzazione dell’animale, ma potrebbe manifestarsi anche a seguito di ciò in particolari casi quali sovraffollamento del territorio e/o la presenza di un altro animale nei confini del suo territorio, e in questo caso la marcatura ha l’obiettivo preciso di far sentire la sua presenza all’interno del territorio.

Inoltre, il gatto che effettua marcature urinarie continua ad utilizzare la cassetta igienica, limitandosi quindi a lasciare spruzzi di urina qua e là per casa.

Cause mediche

Esclusa l’ipotesi della marcatura, è possibile osservare che il gatto annusa il luogo prescelto per l’eliminazione, si accovaccia ed elimina, tentando poi di coprire le deiezioni scavando e raspando sulla superficie (letti, tappeti, divani, pavimenti, ecc.).

Le motivazioni che possono portare il gatto a porre in essere questo comportamento possono essere molteplici, ma senz’altro la prima cosa da fare è assicurarsi che il micio non abbia problemi di salute.

Infatti, situazioni cliniche come infiammazioni urinarie, cistiti, calcoli (in tal caso si potrebbe riscontrare anche ematuria), problemi gastroenterici (diarrea), o addirittura problemi osteo-articolari (il micio ha difficoltà a raggiungere la lettiera) possono creare nel micio un’associazione negativa con la cassetta igienica e portare ad eliminare su superfici più confortevoli quali letti, divani, cuscini, nella speranza di non provare lo stesso dolore.

È quindi bene rivolgersi al proprio veterinario di fiducia, che saprà accertare al meglio se il micio rientra in una di queste casistiche.

Eliminazioni emozionali

Una volta certi che la causa non è di tipo medico, bisogna quindi rimboccarsi le maniche e giocare “all’investigatore” per intercettare quale possa essere la causa che spinge il micio ad eliminare in modo inappropriato.

Prima di passare in rassegna le cause più comuni è importante però ribadire alcuni concetti: il gatto non fa dispetti, non è capace di concepire tale comportamento, e le urine del gatto sono un “contenitore emozionale”, sono pregne quindi di feromoni che il micio rilascia per comunicarci un messaggio di disagio, stress o ansia e per chiedere il nostro aiuto. È quindi inutile e controproducente sgridare e punire il micio che elimina in modo inappropriato, poiché ciò contribuirebbe solo ad aumentare il disagio e lo stress che lui sta provando. Per fare un paragone con la sfera sociale umana, immaginate di avere un problema, chiedere aiuto e venire sgridati per questo. Come vi sentireste? Quali sarebbero le conseguenze?

Cause ambientali

Detto questo, passiamo quindi in rassegna le più comuni cause di eliminazione fuori dalla cassetta, molte delle quali scoprirete sono di semplicissima risoluzione:

la sabbia all’interno della cassetta igienica è sporca: come ben sappiamo i nostri amici felini sono animali estremamente puliti e non tollerano dover utilizzare una toilette sporca. Il primo step da provare è sicuramente effettuare una pulizia della cassetta con acqua calda e riporre della sabbia pulita;

avversione verso la sabbia utilizzata o la tipologia di cassetta igienica: in questo caso suggeriamo di provare diverse tipologie di sabbia (sconsigliamo sabbia a grana fine, sabbia profumata o cristalli di silicio che potrebbero causare problemi respiratori all’animale, molto gradite invece le sabbie di origine vegetale) e verificare se la problematica rientra. Si può inoltre provare ad utilizzare diverse tipologie di cassetta igienica: alcuni mici preferiscono quelle aperte, altri quelle chiuse con o senza sportellino.

inappropriato posizionamento della cassetta igienica: molto spesso, infatti, dimentichiamo che in virtù della natura di predatore, il micio elimina in luoghi dove si sente sicuro, e dove può poter coprire le sue tracce. Evitare quindi di posizionare la cassetta in luoghi troppo esposti o di passaggio e in luoghi rumorosi.

Cause emotive

Una volta verificato che la causa delle eliminazioni non è correlata a uno dei punti sopracitati, si inizia a indagare sulle cause che possono agire a livello emotivo, quali ad esempio cambiamenti ambientali o della routine domestica, situazioni di sovraffollamento, competizione e aggressività tra gatti conviventi, l’arrivo di un nuovo membro della famiglia, un trasferimento di casa o addirittura il cambio dell’arredamento.

In questi casi è importante riconoscere la causa precisa e, una volta individuata, provare ad aiutare il micio ad affrontare il cambiamento, ricordando che ogni cambiamento all’interno della vita del micio va presentato in maniera graduale e controllata, che sia un nuovo membro della famiglia, che sia un nuovo micio e così via.

Come trovare la causa: La testimonianza di Ada e Cleo

In questo articolo vogliamo proporre alcuni esempi di eliminazione inappropriata portati da una nostra due nostre amiche Cleo, una micia cresciuta troppo presto senza la mamma e i fratelli, e Ada la sua mamma umana e nostra volontaria. Cleo da quando è cucciola manifesta eliminazioni inappropriate, inizialmente ed erroneamente considerate da Ada come dispetti o manifestazioni di gelosia. Con il tempo, e con l’aiuto di esperti, Ada ha accettato che dietro le eliminazioni di Cleo si celava un tentativo di comunicare un disagio. Di seguito proponiamo due episodi di eliminazione inappropriata e spieghiamo come Ada ha intercettato la causa e risolto il problema.

Questo armadio non mi piace, mi copre la visuale!

Ada decide di installare, all’interno della sua abitazione, una cabina armadio che coprisse l’intero angolo di casa adibito a lavanderia. A partire dal giorno seguente all’installazione dell’armadio Cleo inizia ad eliminare fuori dalla lettiera. Ada si accerta che le cassette igieniche fossero pulite, e per precauzione ne sostituisce la sabbia (verifica cause ambientali), e si accerta inoltre che la micia non avesse problemi di salute quali cistite (verifica cause mediche). Ada, perciò, inizia a sospettare che il comportamento eliminatorio fosse causato dalla presenza di un estraneo in casa il giorno dell’installazione e decide di valutare nei giorni successivi come evolve la situazione (indagine delle cause emotive per esclusione). Il comportamento eliminatorio prosegue nei giorni, e Ada è davvero disperata, anche per il numero di lavatrici e pulizie che è costretta a fare ogni volta che Cleo elimina. Un bel giorno però nota che Cleo osserva insistentemente l’armadio nuovo e prova ad entrarvi ogni volta che viene aperto (osservazione del comportamento e dei cambiamenti di abitudini). Ha quindi l’illuminazione che il problema potesse essere l’armadio stesso, poiché tale armadio aveva la funzione di nascondere un angolo della casa che prima era liberamente accessibile (individuazione della causa ambientale). Decide quindi di tenere le porte dell’armadio aperto e vedere come va. Cleo smette finalmente di eliminare, quindi dopo tre o quattro giorni Ada decide di provare chiudendo una sola anta dell’armadio. Ancora una volta Cleo non manifesta alcun comportamento eliminatorio, per cui dopo un numero di giorni sufficiente Ada decide di chiudere entrambe le porta e vedere come va (esposizione graduale al cambiamento). La storia finisce qui perché effettivamente dopo l’esposizione graduale al nuovo arrivato (l’armadio) Cleo ha smesso di manifestare il suo disagio tramite le eliminazioni.

Cosa c’è lì dietro? Perché non posso entrare?

Ada ha un canarino, che risiede in pianta stabile su un terrazzo a cui Cleo non ha accesso. Durante il periodo estivo, nei giorni più caldi, Ada decide di tenere il canarino all’interno di uno dei bagni della sua abitazione, assicurandosi di tenere sempre la porta chiusa per evitare che Cleo faccia un aperitivo con il suo uccellino.

Dopo qualche giorno dal trasferimento in bagno del canarino, Cleo inizia ad eliminare fuori dalla cassetta. All’inizio si trattava di sporadici episodi, ma nei giorni successivi si passa anche a due episodi al giorno. Insomma, Cleo non utilizzava più le cassette igieniche disposte per casa! Data la frequenza degli episodi stavolta Ada è certa che si tratti di un problema di salute, e cosa altrimenti? Si reca dunque dal veterinario per tutti gli accertamenti del caso che, ancora una volta, escludono la possibilità di una infezione urinaria o cistite (verifica cause mediche). Ada non sa che pesci prendere, la situazione è ingestibile, fino a quando non si rende conto che Cleo ha significativamente cambiato le sue abitudini, a partire dai luoghi che maggiormente frequenta in casa. Nell’ultimo periodo, infatti, Cleo tendeva a nascondersi all’interno di alcuni contenitori porta abiti sotto a un letto situato nella camera degli ospiti, insomma un luogo del tutto inusuale e poco frequentato per lei (osservazione del comportamento e dei cambiamenti di abitudini). In questo caso la risposta al problema era davvero molto facile, ma ancora una volta non è stata individuata rapidamente poiché spesso si fa l’errore di non mettersi nei panni del micio e non comprendere a fondo la sua natura. Cleo aveva subito un forte cambiamento nel suo ambiente, la porta di uno dei bagni era infatti stata chiusa, precludendole l’accesso ad una stanza (identificazione causa ambientale). Dietro la porta inoltre, si celavano nuovi odori e rumori che non aveva mai percepito prima, quindi alla restrizione del territorio si aggiungeva la frustrazione di non poter esplorare e (magari) cacciare in quella stanza (identificazione causa emotiva). E’ bastato ricollocare il canarino, infatti, e la problematica è stata risolta.

Vi abbiamo voluto raccontare questa storia per dimostrarvi come, in questi casi, saper comprendere e ascoltare le emozioni del vostro micio, oltre che osservare i suoi comportamenti e intercettare i cambiamenti di abitudini, è quasi sempre la chiave per poter risolvere il problema. Ovviamente non possiamo escludere che possono manifestarsi situazioni di stress e di disagio più complesse da affrontare.

Ad esempio, in caso di conflittualità tra gatti conviventi, potrebbe accedere che uno dei gatti possa essere escluso dall’accesso alla cassetta igienica dall’altro, oppure possa essere aggredito nel momento di utilizzo della stessa. In questi casi, e in tanti altri di più complessa identificazione, è consigliato rivolgersi a un esperto del comportamento, che vi guiderà attraverso un percorso specifico per la risoluzione del problema e saprà darvi una serie di consigli e nozioni che vi aiuteranno anche a conoscere meglio le vostre piccole tigri domestiche.

Rimedi e altri consigli

Infine, vi starete sicuramente chiedendo, ma come riparo ai danni fatti dal micio?

Sicuramente avrete notato che tutti i detergenti e saponi che generalmente utilizziamo difficilmente eliminano il cattivo odore dalle superfici; e anche quando questo accade bisogna tener presente che le urine del gatto sono piene di feromoni, che non risultano percepibili al nostro olfatto ma che comportano, qualora ancora presenti dopo le pulizie, la reiterazione da parte del micio del comportamento eliminatorio sulla medesima superficie.

La prima cosa da fare per pulire le superfici sporcate dal micio è utilizzare acqua e bicarbonato e poi procedere al lavaggio tradizionale.  In commercio sono inoltre disponibili degli spray “enzimatici”, fatti appositamente per spaccare le molecole di feromoni contenute nelle urine. Anche in questo caso è sufficiente spruzzare questo sapone sulla superficie e poi procedere al lavaggio tradizionale.

In queste fasi la pulizia è fondamentale poiché, anche una volta risolto il problema, la persistenza degli odori su una superficie potrebbe comunque portare il micio a eliminare in quel luogo, poiché per via degli odori lo ha associato a un luogo eliminatorio.

Una strategia per ridirezionare le eliminazioni inappropriate del micio è inoltre quella di cambiare la “destinazione d’uso” di quella specifica superficie. Ad esempio, se il micio sporca sul tappeto, dopo aver pulito accuratamente il tappeto, si può utilizzare quello stesso luogo per servire il pasto, o ad esempio, per organizzare sessioni di gioco in modo che il micio identifichi il punto in cui ha precedentemente sporcato, come un luogo in cui nutrirsi o come un luogo in cui cacciare e sarà naturalmente non portato ad utilizzarlo come luogo di eliminazione.

A supporto di ciò è possibile utilizzare nell’ambiente anche feromoni, in spray o come diffusori ambientali, ma a questo proposito consigliamo sempre il parere e le indicazioni di un esperto prima dell’utilizzo.

Tali rimedi ovviamente non devono essere considerati la soluzione al problema, ma semplicemente dei modi per “sopravvivere” alla crisi durante il periodo di investigazione e identificazione della causa.

E voi avete mai avuto problemi di eliminazione inappropriata da parte dei vostri mici?

Raccontatecelo nei commenti!

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