Miti sui gatti

Sui nostri amici felini girano da sempre superstizioni e luoghi comuni, molti dei quali spesso li ritraggono in cattiva luce. Oggi ci occuperemo di passare in rassegna e sfatare alcuni di questi miti.

I GATTI ATTERRANO SULLE ZAMPE

Molto diffusa è l’idea che i gatti cadendo atterrino sempre sulle proprie zampe.  Purtroppo ciò non è sempre vero. Si crede sia così dal momento che i gatti sono molto agili e con una spina dorsale flessibile, ma per cadere sulle proprie zampe essi hanno bisogno di avere spazio a sufficienza per potersi girare in aria, altrimenti c’è il rischio che cadano anche di schiena facendosi particolarmente male. Per questo motivo quando si decide di adottare un gatto bisognerebbe mettere in sicurezza i balconi e le finestre della propria casa con protezioni adeguate, come ad esempio delle reti. Se il micio è caduto dal balcone o dalla finestra, bisogna portarlo subito dal veterinario anche se all’apparenza sembra illeso: potrebbero infatti esserci delle lesioni interne o fratture che potrebbero essere fatali se non curate per tempo.

I GATTI BEVONO IL LATTE

Sicuramente almeno una volta avremo visto tutti in TV un cartone animato il cui il gatto viene nutrito con latte di mucca, aumentando la convinzione che il latte faccia bene ai nostri amici felini. In realtà non solo non è affatto necessario nella dieta di un gatto, ma non è neanche un alimento salutare per loro e può causare episodi di diarrea e crampi da mal di pancia dal momento che i gatti sono intolleranti al lattosio. Ai cuccioli il latte di mucca può causare gravi problemi intestinali che possono anche portare alla morte, se proprio non si riesce a reperire il latte specifico nei negozi di animali è possibile dar loro del latte di capra.

I GATTI FANNO LE FUSA SOLO QUANDO SONO FELICI

Tale credenza non è del tutto falsa. In realtà le fusa sono un fenomeno molto complesso e si crede che esse siano un mezzo attraverso cui i gatti esprimano i loro sentimenti, positivi e negativi che siano. È sì vero che i gatti fanno le fusa quando sono felici, ma non è l’unico caso, essi le fanno anche quando per esempio sono spaventati ed hanno bisogno di tranquillizzarsi.

I GATTI ODIANO L’ACQUA

Ciò non è universalmente vero per tutti i gatti, infatti vi sono alcuni gatti che sono addirittura affascinati dall’acqua, specialmente se essa scorre attraverso un rubinetto. Inoltre, nonostante molti non siano ottimi nuotatori o amanti dell’acqua, vi sono anche certe razze che sono più inclini a fare brevi nuotate. Tuttavia sono casi particolari ed ogni gatto ha una reazione diversa nei confronti degli specchi d’acqua, per questo è sempre bene non forzare il proprio micio ad entrare in acqua se non sembra interessato o mostra un atteggiamento stressato.

I GATTI SI AFFEZIONANO ALLA CASA, NON AL PADRONE

È vero che i gatti sono animali territoriali ma essi non si affezionano solamente alla casa, bensì anche alle persone che la abitano. Tale convinzione nasce dal fatto che i gatti non manifestano in modo esplicito il loro affetto, ma ciò non significa che essi non siano in grado di sviluppare connessioni autentiche con noi esseri umani. I gatti sono per natura predatori e prede, e proprio a causa di questa loro dualità il territorio è per loro molto importante: il micio ha bisogno di sondare il territorio per accertarsi di essere al sicuro e per poter contare su tutte le risorse necessarie per la sopravvivenza. I cambiamenti all’interno del loro habitat vanno fatti con criterio, dal momento che possono essere fonte di stress per loro. Per questi motivi si dice che il gatto sia “più affezionato al territorio” quando in realtà si tratta di una necessità etologica e di sopravvivenza.

LE DONNE INCINTE NON DEVONO STARE VICINO AI GATTI

Tale credenza nasce dal fatto che i gatti possono contrarre e trasmettere una malattia detta toxoplasmosi, che si trasmette per via oro-fecale e può provocare danni al nascituro nel caso in cui la madre la contraesse durante la gravidanza. Per evitare che ciò avvenga basta consultare il proprio veterinario per una visita di controllo e se il gatto ne risultasse affetto, basterebbe far pulire la lettiera ad un altro membro della famiglia oppure utilizzare guanti usa e getta, lavandosi le mani subito dopo. La toxoplasmosi non si trasmette accarezzando il nostro micio ma solamente entrando in contatto diretto con le feci infette, dunque nulla impedisce di continuare a coccolarlo. Si ricorda inoltre che è molto più frequente e probabile contrarre la toxoplasmosi tramite il contatto di alimenti contaminati quali carne – soprattutto di maiale, agnello, cervo e pollo – cruda o poco cotta, o vegetali contaminati non lavati accuratamente.

I GATTI SOFFOCANO I NEONATI NEL SONNO

Non vi sono fondamenti di realtà dietro questa credenza. Ovviamente spetta al genitore sorvegliare il neonato ed il micio quando essi giocano insieme ed assicurarsi che il viso del neonato non sia premuto contro il pelo del gatto mentre essi dormono, ma il gatto non cercherà mai volontariamente di soffocare il neonato durante la notte.

I GATTI FANNO I DISPETTI

Alcuni comportamenti del nostro gatto potrebbero essere interpretati come dispetti, in realtà spesso dietro c’è tutt’altro motivo. Un esempio potrebbe essere quello delle feci ed urina fuori dalle lettiere: se il gatto fa i bisogni fuori dalla lettiera le cause potrebbero essere molte, ma mai un dispetto: i gatti sono animali molto puliti e una causa potrebbe essere che la lettiera è sporca, o ci sono troppe poche lettiere per i gatti presenti in casa, o per motivi dovuti alla vecchiaia, accompagnata anche nel loro caso da demenza senile, oppure il gatto potrebbe avere un problema di salute, quale la cistite, o ancora il gatto sta vivendo un momento di forte disagio e sta provando a comunicarcelo facendo l’urina fuori dalla lettiera, dal momento che essa contiene molti feromoni emozionali. In ogni caso se il comportamento persiste, sarebbe buona norma far visitare il micio da un veterinario per escludere eventuali patologie e poi lavorare per capire quale sia l’agente di stress per il nostro micio. In ogni caso, sconsigliamo vivamente di punire il gatto in alcun modo dal momento che non si tratta di un dispetto nei nostri confronti ma di un disagio più profondo.

I GATTI VEDONO NELL’OSCURITÁ

Si è convinti che i gatti siano in grado di vedere perfettamente nel buio pesto della notte, in realtà non è così. La vista dei gatti è sicuramente più sviluppata di quella degli esseri umani grazie alla particolare struttura dei loro occhi, la quale gli permette di riuscire a vedere nella penombra e grazie ai livelli di cortisolo più alti la sera rispetto che il giorno (al contrario degli esseri umani), tuttavia anche i gatti non vedono nel buio totale. Ma come fanno allora a muoversi nell’oscurità? Ciò avviene grazie alle vibrisse, più comunemente conosciute come baffi: le vibrisse funzionano come un radar che gli permette di percepire la profondità e la distanza degli oggetti intorno a loro, impedendogli di andare a sbattere e permettendogli di muoversi con agilità.

I GATTI NERI PORTANO SFIGA

Nel medioevo la chiesa cristiana decise di estirpare tutti i culti e le religioni pagane ed anche i gatti neri vi rimisero, venendo spesso cacciati o uccisi poiché erano associati ai culti pagani e alle streghe e per questo considerati esseri demoniaci. Il prendersi cura di uno o più gatti neri era considerato dalla chiesa un motivo sufficiente per essere accusati di stregoneria e finire al rogo. La notte di San Giovanni nelle piazze di ogni città dell’Europa che si riconosceva nel cristianesimo venivano arsi vivi centinaia di gatti neri chiusi in ceste di paglia. I gatti neri erano considerati il Diavolo in persona, ciò dovuto anche al fatto che i gatti sono animali notturni e a differenza degli altri, quelli neri risultano praticamente invisibili nell’oscurità se non per i loro occhi dallo sguardo magnetico, considerato addirittura ipnotizzante. Inoltre il nero era ed è tutt’ora considerato dalla chiesa un colore legato al lutto, per questo la vista di un gatto nero era considerata presagio di morte. Nonostante con il tempo gli esseri umani abbiano realizzato che le streghe sono soltanto parte di miti e superstizioni, la cattiva fama che i gatti neri avevano acquisito in quel periodo è rimasta nei secoli e tutt’ora molte persone associano i gatti neri che passano per strada a presagi di cattiva sorte. Per sensibilizzare sempre più persone a lasciarsi alle spalle questa credenza infondata, Il 17 novembre è considerato il Gatto nero day, giornata istituita per riabilitare la fama dei gatti neri e per contrastare le uccisioni di tali animali da parte di associazioni esoteriche o sataniste.

I GATTI POSSONO MANGIARE LA CIOCCOLATA

Come ai cani, anche ai gatti non dovrebbe mai essere data nessuna quantità di cioccolato, dal momento che nel cacao si trova la Teobromina, un alcaloide tossico sia per i cani che per i gatti. La cioccolata fondente da questo punto di vista è anche più pericolosa dal momento che vi è una maggiore concentrazione di cacao. Inoltre, come già riportato in precedenza, i gatti non sono in grado di digerire il latte, anch’esso presente nella cioccolata e che potrebbe portare in aggiunta problemi di diarrea.

I GATTI SCODINZOLANO SE SONO FELICI

Come gli esseri umani, anche i gatti comunicano attraverso un complesso sistema di suoni e movimenti, è dunque importante imparare a comprendere le emozioni dietro ai loro gesti per rafforzare il proprio legame con il nostro micio. Di solito, a differenza dei cani, i gatti non scodinzolano quando sono felici ma quando stanno per balzare, infatti il micio è probabilmente concentrato su qualcosa e pronto a saltare addosso alla preda. Talvolta i gatti possono scodinzolare a destra e a sinistra anche mentre vengono accarezzati, questo significa che il micio si sta innervosendo e sarebbe meglio smettere subito di accarezzarlo.

I GATTI HANNO BISOGNO DI MENO CURE DEI CANI

Tale credenza nasce dal fatto che i gatti vengono spesso paragonati ai cani: anche se i gatti non devono essere portati fuori per una passeggiata e per i bisogni non significa che essi non necessitino di altrettante cure rispetto ai cani. Molte persone pensano che i gatti siano completamente autonomi e tendono a lasciarli da soli in casa anche per settimane intere con un distributore di cibo automatico, un comportamento estremamente sbagliato. Anche i gatti hanno bisogno di molte cure e riguardi come i cani e come loro soffrono di ansia da separazione e vengono tranquillizzati dalla stabilità che gli viene fornita dalla vita famigliare.

I GATTI AMANO LA SOLITUDINE

Anche i gatti, che nell’immaginario comune sono considerati indipendenti, in realtà possono soffrire di solitudine se si trovano a stare per lunghi periodi da soli in casa e se non hanno alcun tipo di svago. Si è inoltre convinti che i gatti siano animali solitari e che non sarebbero a proprio agio a vivere in gruppo o in coppia, in realtà è una convinzione errata. Le amicizie tra i gatti possono essere talmente profonde che talvolta dopo la morte di uno dei due si possono osservare tipici sintomi di stati depressivi nel sopravvissuto. Due gatti conviventi possono giocare insieme e coccolarsi, ciò li porta ad essere più attivi, a vivere una vita meno sedentaria e a sopportare più facilmente le lunghe assenze del padrone.

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